L’Haboob \ la tempesta di sabbia nel deserto

L’Haboob (dalla parola araba هبوب, che include la radice del verbo “soffiare”) è una tempesta di polvere e sabbia, molto intensa, scatenata dai temporali che investono le vaste superfici desertiche del Sahara, del Medio Oriente e della penisola Arabica. Le popolazioni arabe lo soprannominavano anche come il muro di Allah poiché l’Habob può spesso raggiungere altezze di oltre i 1500-2000 metri.
L’Haboob rappresenta un fenomeno ibrido fra l’attività idrometeorica e quella litometeorica. La sua durata varia da 10 a circa 30 minuti e, eccezionalmente, può raggiungere l’ora.
Il fenomeno si verifica soprattutto all’inizio del periodo estivo nella zona compresa fra il Lago Ciad e il Sudan nord-orientale ma, nel Sahara, possono manifestarsi potenti Habob anche in inverno causati dagli impetuosi venti dai quadranti occidentali o settentrionali che dall’Atlantico e dal Mediterraneo irrompono nel più grande deserto del mondo.
Il termine Haboob è utilizzato anche per descrivere fenomeni analoghi che si verificano in altre aree desertiche o secche del mondo (per esempio in Australia, Messico e Stati).
L’Haboob è stato osservato per la prima volta nel deserto del Sahara, precisamente nel Sudan, dove fu descritto dai primi esploratori, alla scoperta del più grande deserto della Terra. Oltre che sul Sahara gli Haboob sono molto comuni anche sui deserti dell’Arabia Saudita, della Siria e dell’Iraq e possono propagarsi a centinaia di chilometri di distanza dall’area di origine. Lungo il Sahara e la fascia sub-sahariana le tempeste di sabbia divengono molto frequenti fra la primavera e l’inizio dell’estate, quando il “fronte di convergenza intertropicale”, meglio noto come ITCZ, comincia la sua stagionale risalita verso nord, seguendo i passaggi “zenitali” del sole. Salendo gradualmente verso nord l’ITCZ richiama masse d’aria umide e più temperate, da SO o S-SO, che dall’area del golfo di Guinea si muovono verso la regione del Sahel, provocando un’intensificazione dell’attività convettiva sul Sahara meridionale innescata dall’insorgenza di aria umida dai quadranti meridionali (Monsone di Guinea) che contrasta con l’aria rovente, secca e polverosa che regna nelle aree desertiche del nord-africa (venti di Harmattan).
Spesso, lo sviluppo dei primi forti temporali termoconvettivi sulla fascia sub-sahariana, è preceduto dalla formazione di potenti Haboob originati da intensi venti dai quadranti meridionali, in genere da SO, che annunciano l’irruzione di umide masse d’aria pilotate dal Monsone di Guinea fino ai confini meridionali del Sahara. Le popolazioni sub-sahariane sanno che l’apparizione degli Haboob da S-SO e SO annuncia l’arrivo delle tanto attese piogge zenitali estive indispensabili per praticare l’agricoltura di sussistenza che garantisce la sopravvivenza. Oltre ai venti intensi per generare una tempesta di sabbia occorrono anche sostenuti moti ascensionali (convenzione) in seno alla colonna d’aria sovrastante così da sollevare verso l’alto le particelle di polvere e sabbia finissima.