L’oasi di Ghadames e le sue terrazze nel deserto

Gadames (AFI: /ɡaˈdames/; in arabo غدامس, Ghadāms; in berbero ɛadēməs; in latino Cidamus o Cydamus; talvolta Ghadames[) è una città-oasi della Libia occidentale, situata nei pressi del confine con l’Algeria e la Tunisia, circa 550 km a sudovest di Tripoli.
Ghadames si trova a 361 m s.l.m. ed è ai margini del grande deserto del Sahara, vicina al triplice confine tra Libia, Tunisia e Algeria, dove di infrangono le grandi dune dell’Erg di Ubari. In passato era una oasi strategica per gli antichi viaggiatori delle carovane del deserto che risalivano il Sahara diretti verso le coste del Mediterraneo; doveva apparire come un vero e proprio miraggio dopo mesi di cammino. Ci sono leggende che raccontano della sua fondazione, ma storicamente si hanno le prime notizie nell’anno 19 a.C., quando fù conquistata, e sottratta alle popolazioni locali, da una legione romana.
Dal 1983 al 2007 è stato un centro amministrativo, capoluogo dell’omonimo distretto. Dal 2007 fa invece parte del distretto di Nalut.
La popolazione locale è costituita in prevalenza da berberi sedentari, ma la città è anche frequentata da tuareg nomadi.
L’insediamento di Ghadames è articolato in due nuclei, il maggiore abitato da Berberi, l’altro da Arabi, è caratteristico per le vie strettissime, le bianche case in muratura coronate da terrazze intercomunicanti, le piazzette e le piccole moschee.
Oltrepassando la porta d’ingresso della città vecchia, ci si rende conto che tutto è rimasto come allora e si rimane subito contagiati dal suo fascino. Ghadames è un gioiello architettonico unico al mondo costruita grazie alla saggezza dei suoi antichi abitanti. La città è costruita ad imbuto, i piccoli e ombrosi viottoli che si diramano come un labirinto, sono freschi ed arieggiati. Di tanto in tanto ci si ritrova in delle piccole piazze protette dai raggi cocenti del sole da dei graziosi alberi, che un tempo servivano come luogo di raduno per gli abitanti. Le bianche e spesse mura che compongono le case sono studiate per renderle fresche e abitabili. Al centro della città sorge il palmeto.
Tutte le abitazioni sono costruite su tre piani: al piano terra vi sono le stanze che fungono da magazzini, al piano superiore si trova la stanza più importante della casa. Questa era la zona principale della vita dei residenti, il pavimento è ricoperto da tappeti come da tradizione mentre le pareti sono vivacemente decorate con disegni geometrici di colore rosso e adornate con piccoli quadri, specchietti, piattini di ottone e altri oggetti che ne riempiono completamente tutta la superficie. Di li partono le scale che portano alle altre piccole stanze che servivano da camere da letto. Al piano superiore è presente il regno della donna con le cucine e la terrazza.
Il centro storico della città, cinto da mura, è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. Una volta all’anno nel mese di ottobre, durante il Festival di Ghadames le case vengono aperte al pubblico e gli abitanti con i costumi locali ne fanno rivivere gli antichi fasti.